L’amore dell’anima mia

La natura più profonda dell’uomo lo porta a cercare un qualcosa che dia senso alla sua vita, che vada oltre il semplice raggiungimento dei propri obiettivi. Per natura, l’uomo è un “animale sociale” avrebbe detto Aristotele ovvero un soggetto portato all’incontro e alla formazione di legami con altri individui come lui. Il filosofo greco alludeva al fatto che l’habitat naturale degli esseri umani fosse la polis, la città e che, di conseguenza, il vincolo politico rientrava in quelle capacità innate come il saper respirare. Tuttavia stare insieme non basta, abbiamo bisogno di qualcosa che vada oltre noi stessi e che ci dia un motivo valido per vivere: l’amore. Ognuno di noi cerca l’amore della sua vita: qualcuno lo trova nel matrimonio, altri nella genitorialità, altri nella vita consacrata, altri ancora nell’amicizia. Tutti noi vogliamo amare e, ovviamente, essere riamati. Ma quant’è difficile trovare l’amore della nostra vita!

Venerdì scorso abbiamo ricordato la festa di Maria Maddalena, l’apostola degli apostoli com’è stata definita da molti essendo stata la prima persona ad aver incontrato Cristo risorto e ad averlo annunciato ai discepoli, ancora scossi dalla morte del proprio maestro. Sui primi discepoli di Gesù sappiamo molte cose, “vita, morte e miracoli” come si suol dire. Eppure la storia di Maria Maddalena racchiude un segreto particolare che mi ha colpito molto. Stavo meditando su questa santa e mi sono imbattuto in un’omelia scritta da papa Gregorio Magno proprio sull’apostola di Cristo. Sappiamo dal racconto dell’Evangelista Giovanni che Maria si recò al sepolcro quand’era ancora buio, tanto era il desiderio di andare a trovare il proprio maestro. Giunta sul luogo, trova la tomba vuota e subito va in ansia andando a chiamare i discepoli che accorrono presto salvo poi tornare a casa sconsolati. La Maddalena invece resta e piange.

Dice, infatti, san Gregorio Magno: “In questo fatto dobbiamo considerare quanta forza d’amore aveva invaso l’anima di questa donna che non si staccava dal sepolcro del Signore, anche dopo che i discepoli se ne erano allontanati. Cercava colui che non aveva trovato, piangeva in questa ricerca e, accesa di vivo amore per lui, ardeva di desiderio, pensando che fosse stato trafugato. Accadde perciò che poté vederlo essa sola che era rimasta per cercarlo: perché la forza dell’opera buona sta nella perseveranza. Cercò dunque una prima volta, ma non trovò, perseverò nel cercare, e le fu dato di trovare. Avvenne così che i desideri col protrarsi crescessero, e crescendo raggiungessero l’oggetto delle ricerche. I santi desideri crescono col protrarsi. Se invece nell’attesa si affievoliscono, è segno che non erano veri desideri”

Quanta verità in queste parole! L’amore cresce man mano che desideriamo l’oggetto amato. Forse ti sarà capitato, da ragazzo, o proprio in questo tempo di corteggiare una persona che ti piace tantissimo. Uscendo, ad esempio, con questa ragazza capisci se possa nascere un amore sulla base di quello che provi stando con lei. Se desideri la sua compagnia quando le sei lontana, se cerchi un modo d’attirare la sua attenzione quando sembra che ti respinga, se il tuo cuore sussulta ogni volta che ricevi un suo messaggio, vuol dire che provi qualcosa di particolare. Ma l’amore vero lo riconosci quando il tuo cuore non si chiede più se sia giusto o sbagliato amare, bensì ama senza misura e senza freni. L’amore matura e la maturazione passa anche dalla prova. Spero che tu abbia giù trovato quest’amore travolgente. Io a lungo l’ho cercato in modi e posti sbagliati. Mi sono sentito come la Maddalena che, pensando di sapere dove fosse il suo amore, resta delusa dall’assenza, come un duro fallimento. Ho amato con tutto me stesso eppure le cose non andavano come volevo. Come se tu metti tutto te stesso in una relazione e poi, di punto in bianco, l’altra persona scompare o non si rivela quella giusta. La reazione iniziale è il pianto, unito allo sconforto. Capita che tu decida di smettere d’amare e di metterti in gioco. Ma è la perseveranza a premiarti, come la Maddalena. Nel Vangelo, Gesù all’inizio si presenta a Maria chiamandola genericamente “donna”. Ma poi le parla direttamente al cuore chiamandola per nome: “Maria!”. Chiamare per nome una persona vuol dire che tu la conosci e sei legato a lei. “Io ti conosco non come si conosce una persona qualsiasi ma in un modo del tutto speciale” dice san Gregorio. Cristo ti chiama per nome, va oltre la delusione ma si fa trovare da chi lo cerca, nonostante tutto.

Quant’è dura accettare un fallimento in amore, vedere che quello che provi non basta o non è corrisposto dall’altro. Ma l’amore di Cristo supera tutto, anche le nostre forze e raggiunge il nostro cuore con un fuoco inestinguibile. Ti condivido che, dopo molti combattimenti e altrettanti fallimenti, quando pensavo d’aver perso per sempre la possibilità d’amare, ho trovato l’amore della mia vita in Cristo arrendendomi al vuoto creatosi nel mio cuore. Mi sono arreso a lui, perché in lui ho trovato quel senso profondo che mi spingeva a non andarmene da quel sepolcro vuoto, a non disperarmi ma a cercarlo con tutto me stesso. Gesù è il motivo che muove tutti i miei passi, che mi avvicina a chi mi sta vicino, che mi fa amare chi ho attorno. Gesù è la fonte principale alla quale attingo per amare, portando con me un fuoco nuovo quando sto con lui. Proprio come Maria Maddalena che, incontrato Cristo, passa dal pianto alla gioia incontenibile d’annunciare la risurrezione del proprio maestro agli altri discepoli.

Tutti noi possiamo amare Cristo ed essere amati da Lui in vari modi: puoi amare Cristo attraverso tua moglie o tuo marito, il tuo fidanzamento, il tuo celibato, la tua consegna, qualunque essa sia. Ma non accontentarti mai di un amore che non ti scalda il cuore, che non ti fa sentire speciale. Non temere per le tue delusioni d’amore o per le tue ferite. Non rinnegarle: ogni cicatrice che ho nel cuore è una prova della battaglia che ho combattuto e vinto grazie a Gesù. Oggi non ti lascio con alcun compito spirituale ma solo con un consiglio che spero tu possa conservare per quando ne avrai bisogno: guarda a Gesù e chiedi l’amore dell’anima tua, quella persona o quella vocazione attraverso le quali essere amato da Dio e poter riamare senza misura. Ama e cambia il mondo!

Emanuele Di Nardo

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