Siate le ceneri di Cristo!
Iniziamo oggi questo cammino di Quaresima con il Mercoledì delle Ceneri, un momento nel quale la Chiesa si riunisce attraverso un piccolo gesto che racchiude una grande luce. A messa, infatti, il sacerdote, dopo l’omelia, attende la comunità dei fedeli che, in processione, si reca all’altare per ricevere sul capo un pizzico di cenere, a ricordare questo pellegrinaggio verso la Pasqua che ci vede partecipare in prima persona con uno spirito di raccoglimento ed umiltà.
Quando pensiamo alle Ceneri, subito ci viene in mente la frase “polvere sei e polvere ritornerai”, immediatamente seguita da uno stato d’ansia. Difatti, questa frase riporta alla nostra mente la consapevolezza della morte, qualcosa che facciamo di tutto per dimenticare nella nostra quotidianità. Dopotutto, chi mai vorrebbe vivere ogni giorno pensando che un domani non ci sarà più? Forse perderemmo totalmente di vista il senso di ogni cosa.
La cenere ricorda un fuoco che si è estinto, come un grande amore che, dopo averci consumato, ci lascia solo un qualcosa di spento e sporco. Ma è davvero così? I nostri nonni, con la saggezza di un tempo che noi moderni facciamo fatica a cogliere, vedevano nella cenere una grande opportunità per fare del bene. Infatti, in assenza dei detersivi, la cenere prodotta dal focolare domestico serviva per lavare i panni e ripulirli di tutte le macchie del lavoro quotidiano. Dalla cenere, insomma, derivava una nuova opportunità.
Con questo sguardo, possiamo affermare con gioia che noi siamo le ceneri di Cristo. Il suo amore è talmente travolgente che, quando siamo in grazia, percepiamo un fuoco dentro che non possiamo trattenere ma, al contrario, dobbiamo alimentare. Qualche settimana fa abbiamo fatto un approfondimento sul focolare come immagine della vita spirituale[1]. Il fuoco che s’è acceso nel nostro cuore è inestinguibile se alimentato costantemente con legna nuova (preghiera ed opere). Sicuramente se si spegne, sentiamo un senso di smarrimento dovuto all’assenza di calore e di luce che esso generava. Ma anche la cenere fa parte del disegno d’amore di Dio Padre.
Quindi, se oggi senti che la fiamma nel tuo cuore si sia spenta, pensa alla grande opportunità e grazia che hai nel sentirti come cenere: in quel pizzico che riceverai sul capo, vedi l’amore di Gesù che si trasforma per farci arrivare puliti, rigenerati e infuocati di nuovo alla Pasqua. Si, perché l’errore più grande che possiamo commettere sarebbe quello di vedere la Quaresima come un cammino penitenziale in vista della morte di Cristo, come se il cristiano debba vivere anzitempo il dolore della croce e non riesca ad andare oltre. La Quaresima 2023 per te non sarà un periodo di privazioni, di fioretti e di digiuni per renderti spento e triste. La Quaresima 2023 è un’occasione unica, alla quale il Signore t’invita a partecipare, per essere cenere non nella prospettiva passata (un fuoco estinto) ma in quella futura (un abito nuovo e pulito).
Anche la cultura popolare vede nella cenere un’occasione di rinascita: la famosa fenice che risorge dalle proprie ceneri. Cristo farà questo e molto di più: risorgerà “nelle” proprie ceneri ovvero in te!
Emanuele Di Nardo
[1] https://parusia.net/2023/01/23/il-focolare-guida-pratica-alla-vita-spirituale/
No responses yet