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Il segreto per essere un tutt’uno con Dio: Maria

Negli ultimi giorni mi è capitato di leggere il Trattato della vera Devozione a Maria di S. Luigi Maria Grignion de Montfort, di cui mi ha particolarmente colpito un capitolo che si incentra su cinque verità su Maria. 

Le cinque verità sono racchiuse all’interno di altrettanti paragrafi intitolati così: Gesù Cristo fine ultimo del culto alla Vergine; Noi siamo di Cristo e di MariaDobbiamo rivestirci dell’uomo nuovoLa funzione materna di Maria facilita l’incontro personale con CristoPortiamo il tesoro della grazia in vasi di creta.

  1. Gesù Cristo fine ultimo del culto alla Vergine

Mi è capitato spesso di chiedermi quali fossero i desideri più profondi del mio cuore, ho tentato più volte di capire la direzione da seguire per trovare la felicità vera e leggendo questo paragrafo mi sono accorta che la meta la conosco molto chiaramente. Sono certa che il mio fine ultimo è tornare a Dio, alla Casa del Padre, a Colui che è Alfa e Omega della mia vita e dell’intera umanità. Ma è essenziale ricordarmi che Dio, conoscendo la mia fragilità, ha scelto di donarmi una grande certezza: Maria, madre dolce e tenera, che corre per soccorrere ogni suo figlio nelle sue più svariate esigenze. Maria è lo strumento attraverso cui giungere a Dio: Egli si è servito della sua creatura per giungere a noi e anche noi possiamo ricorrere a lei per ricongiungerci a Dio. 

Imbattendomi in una preghiera di Sant’Agostino riportata nel libro, mi sono accorta dell’intensità con cui possiamo amare in tutta la nostra umanità e di quanto il nostro modo di amare possa essere ancora più incendiario se ci lasciamo inondare dal Suo amore.

Gesù dolce, ogni cuore buono e incline alle tue lodi ti ami, in te si diletti, di te si stupisca! Dio del mio cuore e mia eredità, Cristo Gesù! Venga meno il mio cuore dentro di me e sii tu a vivere in me. Si accenda nel mio spirito la brace viva del tuo amore, e divampi in un incendio! Arda sempre sull’altare del mio cuore, bruci nel mio intimo, avvampi le fibre più nascoste della mia anima. Nel giorno della mia morte sia trovato consumato dall’amore presso di te. Amen’’.

2. Noi siamo di Cristo e di Maria

Noi siamo desiderati intensamente e interamente da Colui che ha scelto di rinunciare alla sua regalità di Figlio per incarnarsi in una donna, nascere, essere oltraggiato, ucciso nel modo più atroce del tempo, discendere agli Inferi e poi risorgere dai morti, riportando l’intera umanità, compreso te, alla Casa del Padre. Possiamo scegliere di accogliere questo amore così immenso che infrange tutti i nostri schemi per iniziare a vivere davvero, sentendoci amati, soprattutto negli aspetti più inaccettabili di noi stessi e desirando di amare con quello stesso amore chiunque incontriamo.

Possiamo scegliere se vivere con un amore a tempo determinato dietro pagamento di una retribuzione (ad esempio, l’esaudirsi di una nostra richiesta a Dio) oppure amare a tempo indeterminato, con tutta la nostra persona, in piena gratuità senza aspettarsi nulla in cambio, ma per la sola gioia di amare Dio, ponendosi al suo servizio per la sua maggior gloria.

3. Dobbiamo rivestirci dell’uomo nuovo

È necessario ricordarsi, però, che quando dell’acqua limpida è posta in un vaso sporco o del vino prelibato è posto in una botte guasta, l’acqua si intorbidisce e il vino perde il suo gusto eccezionale. Così come può accadere a noi: Dio può farci dei doni prelibati, ma se li conserviamo in contenitori guasti perdiamo tutta la bellezza di quel dono.

Il Monfort ci consiglia tre stratagemmi:

  • analizzare con la luce dello Spirito Santo le nostre cattive inclinazioni, le nostre debolezze, la nostra incostanza in ogni tempo, la nostra indegnità di ogni grazia, la nostra iniquità. Occorre ricordarci che ogni peccato che commettiamo -veniale o mortale che sia- per quanto sia perdonato, lascia nella nostra anima delle scorie che alimentano la nostra concupiscenza e la nostra debolezza; 
  • morire a sè stessi ogni giorno, ossia rinunciare alle potenti passioni del nostro corpo per dare priorità alle esigenze dello spirito più che della carne. In questo san Paolo ci illumina: «Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c’è legge»[1];
  • scegliere la devozione a Maria che maggiormente rinnega noi stessi poiché così come vi sono segreti in natura per raggiungere più velocemente, con meno difficoltà e con risultati migliori il nostro obiettivo, allo stesso modo esistono «nell’ordine della grazia per fare in poco tempo, con dolcezza e facilità operazioni soprannaturali, come spogliarsi di sé, riempirsi di Dio e diventare perfetti»[2].

4. La funzione materna di Maria facilita l’incontro personale con Cristo

Per accostarci a Dio è necessario che riconosciamo con umiltà di aver necessità di un mediatore. Il primo mediatore che Dio ci ha donato è suo Figlio Cristo Gesù, nostro avvocato presso Dio, ma, come sosteneva san Bernardo, abbiamo bisogno di un mediatore presso il Mediatore: la Vergine Maria, madre di Dio e madre nostra. Il Montfort dichiara su Maria: «È bella e soave come la luna, che riceve la luce dal sole e la tempera per adattarla alla nostra debole vista. È così caritatevole, da non rimandare nessuno che invochi la sua intercessione, per quanto peccatore sia. Infatti non si è mai inteso dire da che mondo è mondo – affermano i santi – che alcuno sia ricorso con fiducia e perseveranza alla Vergine santa e sia stato respinto. E così potente, da non ricevere mai un rifiuto alle sue domande. Le basta presentarsi innanzi al Figlio per pregarlo e subito questi concede, subito accoglie, perché sempre si lascia vincere amorosamente dalle preghiere della sua carissima Madre, che lo portò in grembo e allattò»[3].

5. Portiamo il tesoro della grazia in vasi di creta

Un’altra grande verità è la nostra fragilità, l’impossibilità per noi di conservare le grazie così immense che Dio ci dona. I principali ostacoli che incontriamo sono tre:

  • riceviamo i doni immensi di Dio in un corpo corruttibile e in un’anima debole che come vaso di creta si sgretolano anche solo con un lieve impatto;
  • la nostra mancanza di umiltà: a volte riteniamo di poter affrontare le tentazioni confidando nelle nostre capacità, ritenendo il tesoro della grazia già sufficientemente al sicuro. Ma è proprio quando abbassiamo la guardia che il demonio ci attacca e con facilità ci sconfigge. Ma se affidiamo il dono della grazia a Maria lei lo custodirà con grande premura, non solo come se fosse un bene proprio, ma come se fosse per lei un dovere di giustizia;
  • è difficile perseverare nello stato di grazia vivendo in un torrente di corruzione qual è la realtà del mondo, ma affidandosi in maniera totale a Maria, nostra Madre, ella può operare per ciascuno di noi questo miracolo.

Non vi è altro da aggiungere alle profonde verità condivise dal Montfort su Maria, ma ti lascio con l’augurio che tu riesca ad affidarti totalmente a Maria per sperimentare nel modo più intenso e perfetto l’amore di Dio per te.

Francesca Amico


[1] Gal 5, 16-23.

[2] S. Luigi Maria Grignion de Montfort, Trattato della vera devozione a Maria, pp. 16-17.

[3] ivi, p. 21.

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