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Penso che tutti (o quasi) tra noi, abbiamo visto il film Jurassic Park (Steven Spielberg, 1993), l’incredibile storia di un uomo che costruisce un parco di dinosauri riportati alla vita dall’estinzione. Non so voi, ma quante volte da piccolo ho sognato di percorrere quel parco in lungo e in largo, potendo ammirare quelle bellissime creature (separati possibilmente da un recinto). 

E se ti dicessi che entrare in un recinto di dinosauri è un’esperienza che tutti possiamo fare e che forse abbiamo già fatto? Forse mi prenderesti per pazzo. Allora lascia che ti faccia un’altra domanda: sei mai entrato in un pollaio? Se la risposta è si, congratulazioni, anche tu sei stato al Jurassic Park. Ebbene si, perché la gallina, come tutti gli uccelli, è un dinosauro. [1]

Ma andiamo con ordine. Tutti conosciamo la storia: queste gigantesche creature che vissero sulla terra 230 milioni di anni fa (nel Triassico Superiore) e che per 165 milioni di anni ne furono i dominatori indiscussi. Il loro impero cadde circa 65 milioni di anni fa (durante il Cretaceo), a causa di una catena di eventi catastrofici. Varie sono le ipotesi, ma quella più accreditata è quella di Walter Álvarez (1980)[2], secondo il quale un asteroide del diametro tra i 5 e i 15 km colpì la terra cadendo nell’attuale Golfo del Messico e creando un cratere di 150 km di diametro e colonne di fumi che sostanzialmente circondarono la terra, tanto da causare un abbassamento drastico delle temperature che portò all’estinzione di molte specie di dinosauri, ma non di tutti. 

Difatti, alcuni dinosauri, nello specifico chiamati “aviani” sopravvissero a questa estinzione di massa e, con l’evoluzione, diventarono gli uccelli che conosciamo oggi. È strano pensare che la vita come la conosciamo oggi, che tanto amiamo, abbia la sua origine da un evento catastrofico. 

Ma cosa c’entra la gallina in tutto ciò? La gallina, secondo la più recente letteratura scientifica, non è solo un dinosauro sopravvissuto, ma nello specifico appartiene al sottordine dei teropodi, che comprendeva molte specie ora estinte, tra cui il famigerato Tirannosaurus Rex e il Velociraptor. 

La domanda che vogliamo farci adesso è: come è mai venuto in mente al Tirannosauro di diventare una gallina? Un animale grande, possente, il re dei dinosauri, senza rivali, diventa un essere che oggi consideriamo stupido, banale e totalmente innocuo? E cosa c’entra tutta questa storia con la nostra vita?

Uno spunto di riflessione al riguardo, ancora una volta, ce lo offre il vangelo. “Chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti.” (Mc 10, 43-44)

Alla luce di questa parola, forse possiamo capire più facilmente questa scelta. Il Tirannosauro era una creatura sicuramente maestosa, ma se ce lo immaginiamo, era anche una creatura sostanzialmente egoista, che viveva solo per sé stessa, per procacciarsi il cibo a scapito della vita altrui. Ma un evento catastrofico, cambia le carte in tavola, e il T-Rex si rende conto che è necessario cambiare il suo stile di vita, che non può vivere unicamente per sé stesso, ma che la vera grandezza non sta nel potere, ma nella capacità di servire gli altri con umiltà. Attenzione, Gesù non parla di farsi schiavi, perché ciò significherebbe perdere la propria dignità, ma parla di servitù, una condizione di libera scelta che esalta la tua dignità e ti rende grande. E così il T-Rex diventa gallina. Agli occhi del mondo una scelta sicuramente stupida. Chi vuol essere servo anziché potente? Chi vuol essere l’ultimo anziché il primo? Siamo abituati a trattare queste persone come gente di poco conto, se non peggio, e forse proprio per questo pensiamo che la gallina sia un animale stupido. Eppure, torna la scienza a dimostrarci che la gallina, in realtà è un animale molto intelligente, forse così tanto da aver capito che la vera grandezza non sta nel dominare gli altri, ma nel farsi servi; non sta nel vivere egoisticamente a scapito degli altri, ma nel poterli servire ed aiutare. E la gallina, con le sue uova, ci aiuta moltissimo. Per quanto sia maestoso, non so quanti di noi vorrebbero vivere con un T-Rex in giardino, con il rischio di essere mangiati dalla porta al cancello. Invece scegliamo di avere degli orti con le galline, perché sono utili al nostro sostentamento, perché ci danno una mano, ci servono.

Tutta questa storia in realtà ci parla di noi. Ovviamente il T-Rex non ha scelto di diventare una gallina, ma è stata una serie di eventi che lo hanno portato ad evolversi nell’animale che conosciamo. Chi è credente potrebbe vederci un disegno provvidenziale, altri possono solo chiamarla selezione naturale. Sia che sia, da questa storia possiamo ricavare alcuni insegnamenti utili nella nostra vita di tutti i giorni.

Anzitutto, che anche nella nostra vita ci sono eventi catastrofici, magari non sarà un asteroide fisico, ma sicuramente qualcosa che ci colpisce al punto da farci crollare. Eppure, se l’evoluzione ci insegna qualcosa è che proprio dai momenti difficili può fiorire una vita nuova, anche più bella della precedente. Come realizzarla? Come abbiamo detto per il T-Rex, possiamo cominciare a smettere di vivere nel nostro egoismo, cercando solo il nostro bene, spesso a scapito degli altri ed evolverci, mettendoci al servizio di chi ne ha bisogno, cercare il loro bene oltre al nostro e impegnandoci, ognuno nel nostro posto, a realizzare un mondo migliore. Allora si che saremo grandi davvero.

E tu, come scegli di evolverti?

Antonio Pio Facchino


[1] Lee, Michael S.Y.; Cau, Andrea; Naish, Darren; Dyke, Gareth J. Sustained miniaturization and anatomical innovation in the dinosaurian ancestors of birds, in Science, vol. 345, n. 6196, 1º agosto 2014, pp. 562-566.

[2] Alvarez, LW, Alvarez, W, Asaro, F, and Michel, HV (1980). “Extraterrestrial cause for the Cretaceous–Tertiary extinction“. Science 208 (4448): pp. 1095–1108.

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