L’amore misericordioso di Dio (pt.4)
Quando si parla di misericordia di Dio non può che ricordarsi una piccola, umile donna proclamata santa nel 2000. La data della santificazione non è stata casuale, come ogni cosa che realizzi il progetto di Dio. La sua canonizzazione avvenuta per opera del pontefice della Misericordia, san Giovanni Paolo II, all’ inizio del Terzo Millennio è un chiaro segnale di un messaggio che Dio ci stava comunicando da tempo: il desiderio di far riscoprire all’umanità l’infinità della sua misericordia, balsamo per le malattie dell’epoca contemporanea.
Stiamo parlando proprio di lei: suor Maria Faustina Kowalska.
Ella ci ha ricordato che “l’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà con fiducia alla Divina Misericordia’’ (Diario, 300).
Dio ha ispirato alla piccola e umile santa, tramite visioni mistiche, alcune devozioni fondamentali per sperimentare la Sua infinita Misericordia.
- La contemplazione dell’immagine del Gesù Misericordioso
Il 22 febbraio 1931 Gesù si manifestò a suor Faustina, mentre era nella sua cella del convento di Plock. Egli apparve splendente di luce con una mano intenta a benedire e l’altra poggiata sulla veste all’altezza del petto, da cui originavano due raggi di luce, uno di colore rosso e l’altro più pallido. Gesù chiese alla sua amata di dipingere l’immagine che vedeva. Suor Faustina chiese spiegazioni a Gesù sui raggi ed egli le rispose che “il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime […] Beato colui che vivrà alla loro ombra’’ (Diario, 299). “L’anima è purificata dal sacramento del battesimo e della penitenza, mentre il migliore nutrimento per essa è l’Eucarestia. Dunque questi due raggi simboleggiano i santi sacramenti e tutte le grazie dello Spirito Santo, il cui simbolo biblico è l’acqua, ed anche la nuova alleanza di Dio con l’uomo fatta per mezzo del sangue di Cristo’’[1].
Gesù aveva poi chiesto di riportare nel quadro (che suor Faustina avrebbe poi commissionato a un pittore che – per quanto si attenne alla descrizione riportata dalla donna – non riuscì a rappresentare tutta la bellezza di Gesù) la frase “Gesù, confido in Te!’’ perché Gesù le aveva riferito che la frase “deve ricordare le esigenze della Mia Misericordia, poiché anche la fede più forte non serve a nulla senza le opere’’ (Diario, 742).
Gesù ha promesso molte grazie a chi venera l’immagine di Gesù Misericordioso: “la salvezza eterna, progressi nel cammino verso la perfezione cristiana, la grazia di una morte felice e le altre grazie, se gli uomini le chiederanno con fiducia’’[2].
2. La festa della Misericordia
In occasione della visione ricevuta da suor Faustina, Gesù le manifestò il desiderio che la tela fosse benedetta la prima Domenica dopo Pasqua in cui sarebbe dovuta essere indetta la Festa della Misericordia. Disse Gesù a suor Faustina “Desidero […] che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori (Diario, 699)’’, “le anime periscono nonostante la Mia dolorosa passione. Concedo loro l’ultima tavola di salvezza, cioè la festa della Mia Misericordia. Se non adoreranno la Mia Misericordia, periranno per sempre’’ (Diario, 965). Gesù le promise che “in quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita […] questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene (Diario, 300) […] In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia […] Nessun’anima abbia paura di accostarsi a me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto’’ (Diario, 699).
Per ottenere i doni promessi occorre rispettare le condizioni poste da Dio: la fiducia nella bontà di Dio e la carità attiva verso il prossimo; essere in stato di grazia (che si vive dopo la confessione) e ricevere degnamente la santa Comunione.
San Giovanni Paolo II nel 1995 celebrò la prima messa solenne della Divina Misericordia, proprio la Domenica successiva a quella di Pasqua ed egli tornò alla Casa del Padre il 2 aprile 2005 alle ore 21.37, primi vespri della Domenica della Divina Misericordia.
3. La coroncina alla Divina Misericordia
Tra il 13 e il 14 settembre 1935 a Vilnius Gesù dettò a suor Faustina la preghiera della Coroncina alla Divina Misericordia.
Con tale preghiera offriamo “il Corpo, il Sangue, l’Anima, la Divinità del Figlio’’ al Padre per implorare la misericordia per i nostri peccati, del prossimo e del mondo intero e attraverso tale preghiera compiamo un atto di misericordia, poiché preghiamo anche per gli altri.
Gesù ha anche rivelato a suor Faustina che “Quando vicino a un agonizzante viene recitata questa coroncina Mi piace concedere tutto ciò che mi chiederanno’’ (Diario, 1541), “Con essa otterrai tutto, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà (Diario, 1731), “La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell’ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina’’ (Diario, 754).
4. L’ora della Misericordia
A Cracovia, nell’ottobre 1937, Gesù riferì a suor Faustina “ogni volta che senti l’orologio battere le tre, ricordati di immergerti tutta nella Mia Misericordia, adorandola ed esaltandola; invoca la sua onnipotenza per il mondo intero e specialmente per i poveri peccatori, poiché fu in quell’ora che venne spalancata per ogni anima […] Figlia Mia, in quell’ora cerca di fare la Via Crucis, se i tuoi impegni lo permettono, e se non puoi fare la Via Crucis, entra almeno per un momento in cappella ed onora il Mio Cuore che nel SS.mo Sacramento è pieno di Misericordia. E se non puoi andare in cappella, raccogliti in preghiera almeno per un breve momento là dove ti trovi […] in quell’ora […] otterrai tutto per te stessa e per gli altri; in quell’ora fu fatta grazia al mondo intero, la Misericordia vinse la giustizia’’ (Diario, 1572)
5. Diffusione del culto della Divina Misericordia
Gesù ha assicurato a suor Faustina che Egli protegge quanti si dedicano alla diffusione del culto della Divina Misericordia “Le anime che diffondono il culto della Mia Misericordia, le proteggo per tutta la vita, come una tenera madre protegge il suo bimbo ancora lattante e nell’ora della morte non sarò per loro un giudice, ma Salvatore misericordioso’’ (Diario, 1075).
Cosa si intende per diffusione del culto della Divina Misericordia?
Si intende “[…] l’atteggiamento di cristiana fiducia verso Dio e di attiva carità verso il prossimo. Gesù richiede fiducia dalle creature (cfr. Diario, 1059) e opere di carità, con azioni, parole e preghiera’’[3]; “Devi mostrare misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi esimerti da questo, né rifiutarti, né giustificarti’’ (Diario, 742).
Non ci resta che accostarci alla fonte della salvezza (attraverso i Sacramenti e le devozioni consigliate da Gesù stesso) con più frequenza possibile per fare esperienza dell’immenso amore di Dio per ciascuno di noi, al di là dei nostri peccati che sono consumati dall’amore incendiario di Dio.
Francesca Amico
[1] SUOR MARIA FAUSTINA KOWALSKA, Diario. La misericordia divina nella mia anima, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2010, p. 13.
[2] ivi, pp. 13,14.
[3] ivi, p. 19.
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