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Abbiate il coraggio di accogliere l’amore, anche quando pensate di non meritarlo

Il mese di maggio è sempre un’occasione, per me, di conoscere di più Maria, di sperimentare la sua tenerezza e il suo amore per me e per tutti i suoi figli. Avevo scelto come impegno quello di pregare il rosario ogni giorno, ma che ve lo dico a fare…sarò riuscita a pregarlo un giorno sì e dieci no.

Prima vivevo tutto questo come un grande fallimento, ma una mia carissima amica, Martina, una volta mi ha fermato e mi ha detto: «Franci, non vivere come un fallimento il non riuscire a pregare quanto vorresti, sii libera dai tuoi schemi. Dio è il primo che ci lascia liberi, Dio è misericordioso con te. Tu come ti stai trattando? Ascolti le tue esigenze o ti tratti come un tiranno? Se non riesci a pregare perché sei stanca, vai a dormire, Dio vuole il meglio per te, non che svolgi i compitini per casa».

Quelle frasi mi rimasero impresse nella mente e hanno continuato a lavorare in me in questi mesi.

Durante la scorsa domenica, in cui ricorreva la festa della mamma, poco dopo la messa stavo percependo tutta la tenerezza di mia madre e di Maria, tutta la loro dolcezza, un amore così grande da farmi sentire a disagio. Mi sentivo in colpa perché non mi accorgevo di tutto quell’amore tutti i giorni, perché non riuscivo a ricambiare tutto quello che mi veniva donato gratuitamente e perché non lo meritavo. È stato proprio in quel momento che ho interrotto quel flusso di pensieri, di emozioni, di sensazioni perché non mi sentivo meritevole di tutto quell’amore. Ma Dio e Maria non si lasciano rifiutare così facilmente, hanno un modo così scaltro, delicato e tenero di farsi presenti nella mia vita che quando me ne accorgo ormai è troppo tardi, mi hanno già ricolmata di tutto il loro amore.

Due giorni fa ho avuto occasione di parlare con padre Jose, un sacerdote che probabilmente molti di voi conoscono, e in quell’occasione mi sono sentita capita senza neanche parlare. Mi ha detto una grande verità che ha smosso tutto il mio mondo interiore.

La frase è stata: «Francesca, è necessario lasciarsi coinvolgere dalla vita in tutti i suoi aspetti, bisogna vivere al 100% anche se questo implica poter sbagliare e farsi del male, perché altrimenti non starai vivendo». Abbiamo parlato solo una mezz’oretta, ma in quella mezz’oretta sono uscite grandi verità che probabilmente già conoscevo, ma che non volevo vedere.

L’indomani mattina ho parlato con mia madre, con grande tenerezza mi ha ascoltato, è stata al telefono con me finché non ha sentito dal mio tono di voce che stessi meglio.

Nel pomeriggio, poi, ho avuto un colloquio con il mio tutor che senza troppi giri di parole mi ha detto: « Francesca, solo chi fa, sbaglia, chi non fa, non sbaglia. Non devi avere paura! Io desiderio che tu diventi migliore di me!». In quel momento ci stavamo guardando dritti negli occhi, l’intensità di quello sguardo mi è rimasta impressa, così come il mio tentativo disperato di non commuovermi in quel momento. Ci siamo salutati e io sono tornata in aula studio.

Stavo scrivendo un messaggio a una mia amica quando mi è tornata in mente la domanda «Ma tu, come ti tratti? Ti ascolti o ti tratti come un tiranno?». In quel momento sono scoppiata in lacrime. In lacrime di gioia. Mi stavo accorgendo di quanto ero amata, di quanto ero sommersa di quell’amore che era troppo grande. Non riuscivo a contenerlo. Non lo meritavo. Non riuscivo a contraccambiare. Era troppo.

In serata, poi, ho avuto occasione di condividere questo immenso amore che avevo provato nel pomeriggio con un’altra mia cara amica, Veronica, che mi ha chiesto: «Ma tutto questo ti spaventa?» E io ho risposto: «E’ troppo grande!». E lei, ridendo, ha replicato: «Avrei scommesso che avresti risposto così, non fai altro che ripeterlo! Mi hai ricordato di quando anche io ho vissuto questa esperienza di amore così immenso, e mi sentivo profondamente a disagio. È come se qualcuno arrivasse a casa tua e ti portasse un diamante di un valore di miliardi di euro senza volere nulla in cambio. Gesù fa così con noi, ci dona gratuitamente, noi dovremmo solo accogliere questo amore immenso».

Avevo solo desiderato conoscere un po’ di più Maria in questo mese, non riuscendo neanche a tenere fede ai miei impegni, ma lei non si è minimamente preoccupata di ciò: si è fatta presente con tutta la sua tenerezza nella mia quotidianità, proprio quando più ne avevo bisogno, proprio come fa anche Gesù.

Vi ho voluto condividere una mia esperienza personale perché anche voi siate spronati a non avere paura, buttatevi, lasciatevi coinvolgere da ogni aspetto della vostra vita, non siate osservatori, ma protagonisti, ascoltatevi in profondità, cercate la vostra identità più vera, lavorate ogni giorno per rendere la vostra vita un po’ migliore. E la misura del meglio è ciò che si può fare in un giorno con il minimo sforzo.

L’amore non si merita, solo gratuitamente si riceve.

Rendete la vostra vita un capolavoro!

Francesca Amico

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