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Holy good vibes: il potere della musica che non ti aspetti!

La scorsa settimana 14 milioni di spettatori erano sintonizzati con Sanremo e nei giorni successivi tutti, almeno una volta, ci siamo sorpresi a cantarne qualche ritornello! La musica ha una grande forza evocativa ed attrattiva, può piacere, dispiacere, emozionare, allontanare o attrarre e non le si è indifferenti mai e, soprattutto, è presente in ogni ambito, contesto, situazione della nostra vita: tutto ha un suono o si potrebbe dire anche che tutto è suono, dalle onde sonore emesse dalle casse dei nostri dispositivi al cinguettio degli uccelli, al suono della natura o alla nostra stessa voce e al nostro mood interiore.

Mi piace da sempre dire che la musica sia il linguaggio con cui comunicano le anime. Se così è, è vero anche che quel linguaggio comunica qualcosa o qualcuno: può comunicare sentimenti, idee, persone. Di come sia fatto il Cielo ne sappiamo quanto ci basta per desiderarlo ma una delle cose certe è che c’è musica e c’è canto1.

Confesso che da bambina non ero molto brava ad esprimere ciò che provavo, soprattutto quando avevo paura e, notando probabilmente che nei film di animazione i protagonisti utilizzavano il metodo “mettiamo su un musical” per esprimere i propri sentimenti, cominciai a cantare inventando canzoni (secondo me da Grammy Award, ne sono sicura) in cui effettivamente riuscivo a dire tutto ciò che provavo (qualcuna l’ho anche musicata ma… è un’altra storia!). 

Un celebre autore, descrisse la creazione di quello che sarebbe stato l’Universo del mondo di Narnia2, come un unico grande e meraviglioso canto: gli astri e ogni cosa veniva al mondo così e, la voce del creatore, Aslan, cantando, creava, chiamando tutto all’esistenza. «La musica è un respiro donato attraverso cui possiamo incontrare Dio», osservò il compositore e monsignore Frisina.

E se qualcuno sta pensando alla pura poesia, le recenti scoperte scientifiche che hanno riportato il suono di fondo dell’Universo3 e le vibrazioni delle piante della Terra tradotti in onde sonore4, rendono il concetto ancor più meravigliosamente tangibile ed entusiasmante, provando ciò che questi illuminati autori avevano intuito della realtà. 

La musica introduce i sensi a quella dimensione sospesa tra il mondo tangibile e il mondo invisibile: attraversa il dentro e il fuori, il tempo e il qui ed ora come se non avesse consistenza propria eppure lascia un timbro che attesta il suo passaggio. La musica e il canto hanno questo potere, sì! E, a giudicare dall’influenza e dalla presenza della musica nelle diverse culture, ogni uomo dalla notte dei tempi, più o meno consapevolmente, lo ha ben intuito. 

Eppure, le musiche non sono tutte uguali e non tutte nutrono l’anima allo stesso modo o comunicano le stesse cose. O cose buone. Possiamo scegliere di ascoltare qualcosa in base al nostro mood o, viceversa, possiamo ascoltare qualcosa che ci tira su quando siamo tristi, che ci rilassi quando siamo in agitazione, che ci dia la carica quando è ora del work out. Una cosa così potente in grado di attraversare le parti più profonde di noi e di cambiare persino l’umore, la percezione delle cose e la carica emotiva di un evento e di seminare in noi parole, ritornelli e darci la carica per affermare inni, idee, dichiarazioni, nel suo utilizzo più basso ed inquinato, può diventare veicolo di messaggi negativi, instillare sentimenti di rabbia, di odio, di vuoto e persino invitare a compiere atti violenti e autolesionistici.5 Ne sono un conclamato e conosciuto esempio alcune canzoni di certi gruppi musicali apertamente blasfemi e satanistici. “Ma dai!! Cosa vuoi che sia! Sono solo canzoni!” sentiamo spesso obiettare; eppure, come dicevamo qualche riga sopra, le “vibes” si possono insidiare in un cuore già fragile e veicolare pensieri e conseguenti atteggiamenti che allontanano l’uomo da sé stesso, dal prossimo e da Dio. 

Un antidoto alla tristezza e al negativismo è sicuramente circondarsi di good vibes! Per tutto ciò che abbiamo scoperto oggi sulla potenza della musica, vale la pena di ascoltare ogni tanto qualche canto che racconta la gloria di Dio e il Suo folle e immenso amore per l’uomo! Molti testi ci portano a nuove consapevolezze, ci rivelano qualcosa su noi, ci possiamo riconoscere nelle parole che qualcun altro, senza conoscerci, ha scritto e cantato per noi.

Il suono stesso della melodia fa vibrare le corde della nostra anima e le comunica cose grandi! Roland Patzleiner, cantante e musicista di Medjugorje, in un incontro ci raccontò di come gli accordi suonati con la chitarra per lui esprimessero la Trinità: una corda ha un suo suono distinto, ma tre corde insieme, giustamente toccate, danno vita ad un altro suono, nuovo e diverso dagli altri tre, eppure melodioso, è l’accordo. Le musiche gregoriane sono la via più sublime del canale verso Dio e, se ti piacciono i ritmi più rock, soul e pop di oltreoceano, la musica Worship non ti deluderà!

E infine, canta! Sant’Agostino era convintissimo che “chi canta prega due volte!” e allora lascia che il tuo cuore canti, che si racconti, che si esprima! Canta da solo a voce alta, se hai bisogno di parlare nell’intimità della tua casa, in compagnia, sperimentando il benessere psicofisico che il conseguente rilascio di endorfine è in grado di offrire6 (siamo fatti proprio ad arte!), canta in una chiesa vuota, di fronte al pubblico più alto e importante che nessun grande musicista al mondo ha avuto forse mai l’onore di deliziare: Gesù Cristo sacramentato! Di fronte a Lui ti si spalanchino le porte del cuore e possiate fare del vostro reciproco canto, un inno di vita e lode! 😉

Ilaria Di Giulio

diversi santi hanno avuto la visione del Paradiso in cui santi e beati cantano all’Altissimo, primo tra tutti citiamo San Giovanni apostolo, che scrive delle lodi e degli inni nella sua visione de l’ ”Apocalisse”. Tema ripreso da molti artisti e autori nella letteratura, tra cui ricordiamo Dante Alighieri nella sua “Divina Commedia - Paradiso”.

Le Cronache di Narnia - volume primo - Il nipote del mago”, C.S. Lewis, 1955

“The sounds of interstellar space” – rivista NASA, 2023 (“I suoni dello spazio interstellare”)- https://science.nasa.gov/science-research/planetary-science/01nov_ismsounds/

https://www.focus.it/ambiente/natura/suono-rumore-emesso-piante-stressate - rivista FOCUS 2023

5 una trattazione più esaustiva del tema viene fornita da “Aleteia”, articolo di don Marcello Stanzione “Musica satanica”, 2019

https://www.psicoterapiafunzionale.it/2017/12/perche-cantare-rende-felici/

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