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Maria è l’onnipotente per grazia, chiediamole di renderci sempre più simili a Lei.

Lo scorso weekend, nella nostra parrocchia, ci sono i festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie. Per me è una celebrazione molto sentita, non solo per la gioia della festa ma, soprattutto, per la forte devozione a Maria che in questo giorno, ricordiamo come la dispensatrice di grazie e molti fedeli si accostano a Lei chiedendo la sua intercessione.

Ieri sera ero con amici e, mentre ci godevamo la musica (per la parte ludica della festa) avvertii la necessità di tornare in chiesa per pregare.
Presi il santino ai piedi della statua e la preghiera che vi era riportata diceva “Non si è mai inteso al mondo che alcuno ricorrendo alla vostra protezione sia mai stato abbandonato”.

Cosa potevo chiedere, allora, in quel giorno così solenne? Mi venivano in mente tanti desideri.
Ti confido che è stato un periodo particolarmente difficile durante il quale, tra ansie e preoccupazioni, stavo e sto tutt’ora prendendo decisioni sul mio futuro, perciò mi venne spontaneo affidare i progetti che ho in mente affinché me li facesse realizzare. Poi mi sono chiesta: cos’è più importante? La mia o la Sua volontà?

Sono diversi mesi, infatti, che con l’aiuto di una guida spirituale mi sto impegnando per fare (e quindi capire) la Sua volontà: ho sempre avuto saputo -o meglio, pensavo di sapere- cosa fosse giusto o non fosse giusto per me, cose anche belle ma che poi non mi hanno mai reso felice e soddisfatta. Come diceva la mia amata Chiara Corbella Petrillo, ciò che Dio ha pensato per noi è molto meglio di ciò che noi possiamo immaginare ed io, per anni, mi stavo perdendo questo “meglio” che da sempre aveva pensato per me.

Allora in preghiera ho deciso di non chiedere niente da realizzare o da ottenere, la Grazia che ho chiesto è di riuscire ad abbandonarmi completamente tra le Sue braccia, affidandomi alla provvidenza, a svuotarmi per farmi riempire di Lui, proprio come fece Maria che si è affidata e consegnata alla volontà del Padre.

Fatti capacità ed Io mi farò torrente, così diceva Gesù a Santa Caterina da Siena.
Facciamoci capacità, svuotiamoci dal superfluo che non ci è necessario e riempiamoci di Lui.
E nei momenti di difficoltà, ricordiamoci della frase che conclude la lettera di Chiara Corbella al Figlio “Fidati, ne vale la pena”.

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