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Pentecoste: il dono dello Spirito Santo (ultima parte)

Siamo finalmente giunti al termine di questo percorso in cui abbiamo approfondito i doni dello Spirito Santo.

Oggi tratteremo degli ultimi – ma non ultimi – due: la pietà e il timore di Dio.

Pietà

La pietà “non si identifica con lavere compassione di qualcuno, avere pietà del prossimo, ma indica la nostra appartenenza a Dio e il nostro legame profondo con Lui, un legame che dà senso a tutta la nostra vita e che ci mantiene saldi, in comunione con Lui, anche nei momenti più difficili e travagliati. […] È un legame che viene da dentro. Si tratta di una relazione vissuta col cuore: è la nostra amicizia con Dio, donataci da Gesù, unamicizia che cambia la nostra vita e ci riempie di entusiasmo, di gioia’’[1]

Ci accorgiamo che Dio ci sta omaggiando di questo dono perché l’effetto immediato è lo sperimentare la gratitudine e la lode nei confronti di un Dio che è Padre nostro, che si prende cura di noi in ogni minima esigenza, che lascia tutti gli altri figli per cercare in lungo e largo quell’unico figlio che si è perduto. La pietà ci fa sperimentare quell’amore unico, personale, infinito che Dio Padre ha per ciascuno di noi, ci sperimentiamo figli amati di un amore fedele, costante, totale e libero.

Possiamo fare esperienza di questo immenso amore di Dio mettendoci in dialogo con Lui. Il modo privilegiato per dialogare con Dio è mettersi in sua presenza, cosa che si può fare anche nel segreto della propria stanza, ma ha un’intensità all’ennesima potenza se ci uniamo a Dio attraverso l’Eucarestia o per il mezzo dell’adorazione.

Quando ho la grazia di ricevere l’Eucarestia posso instaurare un dialogo con Dio, ringraziarlo per tutti i regali che mi dona ogni giorno, presentargli tutte le mie difficoltà e quello che vivo, ma soprattutto posso chiedergli di mostrarmi come mi ama e perché mi ama così tanto, nonostante tutte le mie infedeltà. La stessa intensità di dialogo si può sperimentare anche durante l’adorazione di Dio (che si fa umanamente presente) davanti al SS. Sacramento.

L’altra faccia della medaglia della pietà è che dopo aver sperimentato tutto l’amore di Dio Padre riversiamo “questo amore anche sugli altri […] Il dono della pietà significa essere davvero capaci di gioire con chi è nella gioia, di piangere con chi piange, di stare vicini a chi è solo o angosciato, di correggere chi è nell’errore, di consolare chi è afflitto, di accogliere e soccorrere chi è nel bisogno. C’è un rapporto molto stretto fra il dono della pietà e la mitezza. Il dono della pietà che ci dà lo Spirito Santo ci fa miti, ci fa tranquilli, pazienti, in pace con Dio, al servizio degli altri con mitezza’’[2].

Durante questa settimana, anche durante la prossima domenica in cui festeggeremo la Pentecoste, quando prenderai l’Eucarestia (o se riuscirai a metterti in adorazione) chiedi a Dio che “[…] il dono del suo Spirito possa vincere il nostro timore, le nostre incertezze, anche il nostro spirito inquieto, impaziente, e possa renderci testimoni gioiosi di Dio e del suo amore, adorando il Signore in verità e anche nel servizio del prossimo con mitezza e col sorriso che sempre lo Spirito Santo ci dà nella gioia. Che lo Spirito Santo dia a tutti noi questo dono di pietà’’[3].

Il timor di Dio

Per approfondire tale ultimo dono occorre dapprima sgombrare il campo da ciò che non significa, ossia “avere paura di Dio’’ perché sarebbe un controsenso aver paura di Colui che crediamo ci ami fino a morire in croce per noi, per la nostra salvezza.

Il timore di Dio, invece, è il dono dello Spirito che ci ricorda quanto siamo piccoli di fronte a Dio e al suo amore e che il nostro bene sta nellabbandonarci con umiltà, con rispetto e fiducia nelle sue mani. Questo è il timore di Dio: labbandono nella bontà del nostro Padre che ci vuole tanto bene’’[4].

Se facciamo esperienza dell’amore di Dio ci sentiamo come bimbi che con fiducia si abbandonano nel tenero abbraccio del padre e anche quando tutto sembra andare a rotoli possiamo dire “Gesù, confido in Te’’, “Padre, io mi fido del tuo amore per me, non capisco perché mi sta accadendo tutto questo, ma mi fido che tutto sta compiendo la tua volontà…continuo a fidarmi di te’’.

 “In questo senso, allora, comprendiamo bene come il timore di Dio venga ad assumere in noi la forma della docilità, della riconoscenza e della lode, ricolmando il nostro cuore di speranza […] Il timore di Dio ci fa prendere coscienza che tutto viene dalla grazia e che la nostra vera forza sta unicamente nel seguire il Signore Gesù e nel lasciare che il Padre possa riversare su di noi la sua bontà e la sua misericordia. Aprire il cuore, perché la bontà e la misericordia di Dio vengano a noi. Questo fa lo Spirito Santo con il dono del timore di Dio: apre i cuori. Cuore aperto affinché il perdono, la misericordia, la bontà, le carezza del Padre vengano a noi, perché noi siamo figli infinitamente amati […] Quando siamo pervasi dal timore di Dio, allora siamo portati a seguire il Signore con umiltà, docilità e obbedienza. Questo, però, non con atteggiamento rassegnato, passivo, anche lamentoso, ma con lo stupore e la gioia di un figlio che si riconosce servito e amato dal Padre. Il timore di Dio, quindi, non fa di noi dei cristiani timidi, remissivi, ma genera in noi coraggio e forza! È un dono che fa di noi cristiani convinti, entusiasti, che non restano sottomessi al Signore per paura, ma perché sono commossi e conquistati dal suo amore! Essere conquistati dallamore di Dio! E questo è una cosa bella. Lasciarci conquistare da questo amore di papà, che ci ama tanto, ci ama con tutto il suo cuore.

Ma, stiamo attenti, perché il dono di Dio, il dono del timore di Dio è anche un allarme” di fronte alla pertinacia nel peccato. Quando una persona vive nel male, quando bestemmia contro Dio, quando sfrutta gli altri, quando li tiranneggia, quando vive soltanto per i soldi, per la vanità, o il potere, o lorgoglio, allora il santo timore di Dio ci mette in allerta: attenzione!’’[5].

Vi auguro che il fuoco dello Spirito Santo discenda potentemente su di voi durante questa Pentecoste, che vi ricolmi dei suoi doni e infuochi i vostri cuori perché voi incendiate tutto il mondo con l’amore di Dio! 

Francesca Amico


[1] PAPA FRANCESCO, Udienza Generale, Piazza San Pietro, Mercoledì, 4 giugno 2014, I doni dello Spirito Santo: 6. La Pietà.

[2] ivi.

[3] ivi.

[4] PAPA FRANCESCO, Udienza Generale, Piazza San Pietro, Mercoledì, 11 giugno 2014, I doni dello Spirito Santo: 7. Il timor di Dio.

[5] ivi.

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