Le Dioncidenze
La scorsa settimana sono stato con una coppia di amici che, in vista del matrimonio, stanno ristrutturando la casa dove andranno ad abitare. Era un po’ di tempo che, per cause di forza maggiore, non riuscivamo a stare insieme, motivo per il quale, quando mi hanno chiesto una mano per un piccolo trasloco, ho colto l’occasione al volo. Avevano trovato un divano e dovevano ritirarlo a casa di una signora e portarlo via. Durante il viaggio sul camion abbiamo chiacchierato un po’ e ci siamo riaggiornati. Arrivati sotto il palazzo di questa signora, lei ci accoglie calorosamente insieme al marito e iniziamo a parlare del più e del meno, le classiche frasi che ci si dice tra sconosciuti.
Dopo aver caricato il divano sul cassone, stavamo per andarcene quando, ad un certo punto, il marito mi osserva e nota il rosario che porto attorno al collo, poi guarda meglio e vede anche l’anello al dito e mi dice: “Ma tu sei credente? Sei devoto a Maria?”. Io lo guardo e, sorridendo, gli rispondo: “Si, ma non solo io. Anche loro credono”. I coniugi si guardano per una frazione di secondo e ci rispondono: “Anche noi siamo molto credenti”. Bene, da quel momento tutto è cambiato perché tra cristiani si condivide un’intimità maggiore e, quindi, è più facile entrare in confindenza! Questi signori ci aprono le porte di casa ed, essendo la donna una pittrice, ci fa vedere molte delle sue opere conservate in un locale speciale. Aveva almeno 5 quadri con un figurativo che ritraeva la Madonna con Gesù, uno più bello e profondo dell’altro. Saputo che i miei amici erano prossimi al matrimonio, iniziano a condividere la loro storia che li lega da oltre trent’anni e ci danno una testimonianza forte di fede. Poi dicono una cosa che era rivolta a Dario e Veronica ma che, in realtà, ho sentito molto mia: “Quando vi sposerete, ricordatevi che non sarete più in due, bensì in tre. Gesù sarà in mezzo a voi, sarà il legante che vi unirà ancora di più. Noi abbiamo fatto esperienza di questo, ci siamo sempre affidati a Lui per ogni cosa e, dopo ogni richiesta, la fede ci ha aperto tante porte, come se Gesù risolvesse i nostri problemi anticipandoci di un passo e spianando la strada. Ragazzi siamo contenti di avervi conosciuto e di sapere che, oggi, ci siano ancora giovani coraggiosi e desiderosi di spendere la propria vita donandosi totalmente all’altro”.
Il marito, poi, rientra un attimo a casa e torna da noi donando a Veronica, la futura sposa, un bellissimo crocifisso in ferro come pensiero per la coppia. La chiacchierata va avanti per un tempo indefinito ma il nostro cuore ardeva di gioia perché stavamo assistendo davvero all’agire della Provvidenza, come un grande gesto di cura e affetto che Dio stava riservando ai miei amici che ci sono sentiti proprio guidati e sorretti da Lui. La cosa divertente è che, per quanto quel momento fosse solo loro, in realtà anche io mi sono sentito protagonista perché proprio la mattina, dopo la messa, chiedevo a Dio un segno della sua presenza che potesse accompagnarmi durante la giornata. Questo è quello che una cara amica chiama le “Dioincidenze” ovvero delle coincidenze non casuali. Ma, riflettendoci un attimo, mi sono reso conto che questi sono dei segni attraverso i quali Dio incide la sua presenza nella vita di chi si sente suo figlio o sua figlia. E spesso lo fa non direttamente nella tua vita ma si serve di chi ti sta accanto per farsi sentire e vedere.
Ho capito che, quando ti capita una “Dioncidenza”, non puoi metterla a tacere o, peggio, scambiarla come un caso fortuito. No, queste gioie vanno condivise affinché possano illuminare chiunque. Un po’ come me che, indirettamente, vedendo ai miei amici, ho capito quanto spesso la mia fede sia tiepida e non riesca ad affidarmi ciecamente a Gesù come vorrei. Oggi inizia la settimana che porta alla domenica di Pentecoste, il momento più bello e profondo che noi cristiani possiamo vivere, forse anche più della Pasqua perché riceviamo lo Spirito Santo, quello Spirito che ci permette di essere testimoni quotidiani dell’agire di Dio nella vita dell’uomo. Allora t’invito a fare una cosa semplice durante la tua giornata: chiedi il dono dello Spirito Santo. Puoi farlo in un modo semplicissimo se non l’hai mai fatto prima: prenditi un momento di silenzio, chiudi gli occhi e chiedi a Dio di poter ricevere il suo Spirito anche per delle cose pratiche. Casomai hai bisogno di una luce sul lavoro, un consiglio su una decisione da prendere, fortezza nel momento della tribolazione, ecc. Chiedi lo Spirito Santo e, senza rendertene conto come, sarai testimone delle “Dioncidenze”.
Emanuele Giuseppe Di Nardo
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