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Pentecoste: il dono dello Spirito Santo (pt.3)

Proseguiamo il nostro cammino alla scoperta dei sette doni dello Spirito Santo.

Oggi tratteremo dei doni del consiglio, della fortezza e della scienza.

Consiglio

Probabilmente sarà capitato a ciascuno di noi di aver avuto bisogno, in qualche occasione, di un consiglio di una persona saggia per compiere delle scelte determinanti, o anche semplicemente ordinarie, nelle nostre vite. 

Tra tutte le persone sagge nella nostra vita ce ne è una che per sua natura è notevolmente più saggia di tutte le altre messe insieme. Avrete sicuramente capito di chi sto parlando per cui vi darò conferma della vostra intuizione a fine paragrafo.

La cosa più entusiasmante di ciò è che noi possiamo chiedere consiglio a questa persona in ogni occasione della nostra vita, in ogni momento, per ogni decisione più o meno importante che sia. Per farlo occorre solo uno strumento semplicissimo e spontaneo: la domanda. 

Possiamo chiedere consiglio, aiuto a questa persona semplicemente mettendoci in preghiera nell’intimità del nostro cuore (anche mentre camminiamo, mentre siamo sui mezzi pubblici, mentre studiamo/lavoriamo) chiedendo: “Illuminami tu, cosa ne pensi di questa situazione? Qual è la migliore scelta che posso prendere? Cosa ne pensi di questa mia decisione?’’.

Proprio nel chiedere a questa persona, umilmente stiamo mettendo da parte le nostre logiche umane, dettate molto spesso da nostri schemi, chiusure e ferite per lasciare spazio alla volontà di questa persona (che realmente coincide con i desideri più nascosti del nostro cuore – quindi, nel dire “sia fatta la Tua volontà’’ stiamo chiedendo a questa persona che realizzi i desideri più profondi dei nostri cuori, molto spesso sconosciuti a noi stessi). Questo alimenta e consolida l’intimità con questa persona creando una sintonia profondissima, un’unione completa con lei.

Il Signore non ci parla soltanto nellintimità del cuore, ci parla sì, ma non soltanto lì, ma ci parla anche attraverso la voce e la testimonianza dei fratelli. È davvero un dono grande poter incontrare degli uomini e delle donne di fede che, soprattutto nei passaggi più complicati e importanti della nostra vita, ci aiutano a fare luce nel nostro cuore a riconoscere la volontà del Signore!’’[1].

È importante che i genitori chiedano il dono dei consigli per i loro figli, perché essi saranno illuminati a condurre i propri figli verso le decisioni corrette nelle loro vite.

Possiamo chiedere il dono del consiglio tramite il salmo 16 “Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare’’ (vv. 7-8).

P.s. La persona di cui parlavamo era lo Spirito Santo, ma non solo Lui, perché laddove è presente una Persona sono presenti anche le altre due della Trinità. Quindi, se chiediamo il dono del Consiglio allo Spirito Santo lo stiamo contemporaneamente chiedendo al Padre e al Figlio, e tutta la Trinità viene a dimorare in noi.

Fortezza

Nella parabola del seminatore emerge l’azione del Padre che semina abbondantemente la Parola di Dio, seme e fertilizzante della nostra vita, ma al tempo stesso si fa luce sulle resistenze che può incontrare il seme nella sua crescita tanto da portare a far seccare la piantina o a farla crescere molto meno e meno maestosamente rispetto a quanto potrebbe fare. Proprio per questo motivo Dio interviene (se noi glielo chiediamo) attraverso la sua fortezza attraverso cui “[…] lo Spirito Santo libera il terreno del nostro cuore, lo libera dal torpore, dalle incertezze e da tutti i timori che possono frenarlo, in modo che la Parola del Signore venga messa in pratica, in modo autentico e gioioso. E’ un vero aiuto questo dono della fortezza, ci dà forza, ci libera anche da tanti impedimenti’’[2].

Il dono della fortezza si manifesta eroicamente nelle vite di coloro che “si trovano ad affrontare esperienze particolarmente dure e dolorose, che sconvolgono la loro vita e quella dei loro cari […]’’, ma la fortezza si manifesta anche nell’ordinaria vita quotidiana di tanti santi nascosti “pensiamo a quegli uomini, a quelle donne che conducono una vita difficile, lottano per portare avanti la famiglia, educare i figli: fanno tutto questo perché c’è lo spirito di fortezza che li aiuta. Quanti uomini e donne – noi non sappiamo i loro nomi – che onorano il nostro popolo, onorano la nostra Chiesa, perché sono forti: forti nel portare avanti la loro vita, la loro famiglia, il loro lavoro, la loro fede […] hanno proprio il dono della fortezza per portare avanti il loro dovere di persone, di padri, di madri, di fratelli, di sorelle, di cittadini. Ne abbiamo tanti! Ringraziamo il Signore per questi cristiani che sono di una santità nascosta: è lo Spirito Santo che hanno dentro che li porta avanti! E ci farà bene pensare a questa gente: se loro fanno tutto questo, se loro possono farlo, perché non io? E ci farà bene anche chiedere al Signore che ci dia il dono della fortezza. Non bisogna pensare che il dono della fortezza sia necessario soltanto in alcune occasioni o situazioni particolari. Questo dono deve costituire la nota di fondo del nostro essere cristiani, nellordinarietà della nostra vita quotidiana’’[3]

Chiediamo il dono della fortezza a Dio e ricordiamo, soprattutto nei momenti di difficoltà, una frase di san Paolo “Tutto posso in colui che mi dà la forza’’ (Fil 4,13).

Scienza 

Spesso quando si parla di scienza intendiamo la capacità dell’uomo di indagare e scoprire le leggi che regolano la realtà, di agire su di esse per raggiungere gli obiettivi prefissati. In realtà, “la scienza che viene dallo Spirito Santo, però, non si limita alla conoscenza umana: è un dono speciale, che ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e lamore di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura. Quando i nostri occhi sono illuminati dallo Spirito, si aprono alla contemplazione di Dio, nella bellezza della natura e nella grandiosità del cosmo, e ci portano a scoprire come ogni cosa ci parla di Lui e del suo amore. Tutto questo suscita in noi grande stupore e un profondo senso di gratitudine! È la sensazione che proviamo anche quando ammiriamo unopera darte o qualsiasi meraviglia che sia frutto dellingegno e della creatività delluomo: di fronte a tutto questo, lo Spirito ci porta a lodare il Signore dal profondo del nostro cuore e a riconoscere, in tutto ciò che abbiamo e siamo, un dono inestimabile di Dio e un segno del suo infinito amore per noi’’[4].

Nella Genesi Dio stesso si compiace della sua opera lodando la bellezza e la bontà di ogni cosa. Al termine di ogni giorno è riportata la seguente frase “Dio vide che era cosa buona’’ (Gen 1,12.18.21.25).

Quindi, se Dio, che è Creatore, loda il creato, a maggior ragione noi, che siamo creature, dovremmo porci in questo atteggiamento di accoglienza, stupore e amore nei confronti del creato.  

Dio manifesta tutto il suo amore per noi esseri umani semplicemente aggiungendo un solo aggettivo: dopo aver creato l’uomo e la donna nella Bibbia è scritto “Dio vide che era cosa molto buona’’ (Gen 1, 31). Noi siamo per Dio “la cosa più bella, più grande, più buona della creazione […] Il Signore ci vuole bene! Dobbiamo ringraziarlo per questo. Il dono della scienza ci pone in profonda sintonia con il Creatore e ci fa partecipare alla limpidezza del suo sguardo e del suo giudizio. Ed è in questa prospettiva che riusciamo a cogliere nelluomo e nella donna il vertice della creazione, come compimento di un disegno damore che è impresso in ognuno di noi e che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle’’[5].

Poi, “il dono della scienza ci aiuta a non cadere in alcuni atteggiamenti eccessivi o sbagliati. Il primo è costituito dal rischio di considerarci padroni del creato. Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine. Il secondo atteggiamento sbagliato è rappresentato dalla tentazione di fermarci alle creature, come se queste possano offrire la risposta a tutte le nostre attese. Con il dono della scienza, lo Spirito ci aiuta a non cadere in questo sbaglio’’[6].

Chiediamo a Dio “il dono della scienza per capire bene che il creato è il più bel regalo di Dio. Egli ha fatto tante cose buone per la cosa più buona che è la persona umana’’[7].

Francesca Amico


[1] PAPA FRANCESCO, I doni dello Spirito Santo: 3. Il Consiglio, Udienza Generale, piazza san Pietro, mercoledì 7.5.2014.

[2] PAPA FRANCESCO, I doni dello Spirito Santo: 4. La Fortezza, Udienza Generale, piazza san Pietro, mercoledì 14.5.2014.

[3] ivi.

[4] PAPA FRANCESCO, I doni dello Spirito Santo: 5. La Scienza, Udienza Generale, piazza san Pietro, mercoledì 21.5.2014.

[5] ivi.

[6] ivi.

[7] ivi.

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