Pentecoste: il dono dello Spirito Santo (pt.2)
Ci siamo lasciati, nello scorso articolo, trattando dei frutti dello Spirito Santo.
Oggi iniziamo a trattare dei doni dello Spirito Santo che sono i seguenti: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio.
Il fatto che siano sette non è casuale poiché il numero sette – biblicamente parlando – è indice della pienezza.
Oggi tratteremo dei primi due doni: sapienza e intelletto.
Sapienza
Ci dice Papa Francesco che la sapienza non è semplicemente la “saggezza umana, che è frutto della conoscenza e dell’esperienza’’ ma “è la grazia di poter vedere ogni cosa con gli occhi di Dio. E’ semplicemente questo: è vedere il mondo, vedere le situazioni, le congiunture, i problemi, tutto, con gli occhi di Dio. Questa è la sapienza. […] La sapienza è quello che fa lo Spirito Santo in noi affinché noi vediamo tutte le cose con gli occhi di Dio. E’ questo il dono della sapienza’’[1].
La Sapienza è sicuramente un regalo che Dio può liberamente scegliere a chi donare, ma è anche vero che noi possiamo preparare il terreno per poter accogliere questo piccolo seme destinato a crescere di giorno in giorno. Per dissodare il terreno, per innaffiarlo e renderlo fertile è necessario coltivare il nostro rapporto con Dio per poter crescere nell’intimità con Lui perché “Quando siamo in comunione con il Signore, lo Spirito Santo è come se trasfigurasse il nostro cuore e gli facesse percepire tutto il suo calore e la sua predilezione’’[2].
Grazie a questo dono il cristiano diventa sapiente ossia “sa come agisce Dio, conosce quando una cosa è di Dio e quando non è di Dio; ha questa saggezza che Dio dà ai nostri cuori. Il cuore dell’uomo saggio in questo senso ha il gusto e il sapore di Dio. E quanto è importante che nelle nostre comunità ci siano cristiani così! Tutto in loro parla di Dio e diventa un segno bello e vivo della sua presenza e del suo amore. […] Noi abbiamo dentro di noi, nel nostro cuore, lo Spirito Santo; possiamo ascoltarlo, possiamo non ascoltarlo. Se noi ascoltiamo lo Spirito Santo, Lui ci insegna questa via della saggezza, ci regala la saggezza che è vedere con gli occhi di Dio, sentire con le orecchie di Dio, amare con il cuore di Dio, giudicare le cose con il giudizio di Dio. Questa è la sapienza che ci regala lo Spirito Santo, e tutti noi possiamo averla. Soltanto, dobbiamo chiederla allo Spirito Santo’’[3].
Una preghiera concreta che possiamo fare è questa: “Signore, donami la grazia di poter vivere con i tuoi sentimenti, per poter pensare con i tuoi pensieri santi, per poter guardare con i tuoi occhi, per poter ascoltare con le tue orecchie, per poter parlare con le tue parole, per poter toccare con le tue mani, per amare come tu mi ami…vieni ad abitare in me, Signore, perché non sia più io a vivere, ma sia tu a vivere in me…vieni Signore perché possa unirmi completamente a Te da essere un tutt’uno con te, un’unica persona in Te’’.
Intelletto
L’intelletto è un grande dono che riteniamo spesso essere legato all’intelligenza umana, ma in realtà è “una grazia che solo lo Spirito Santo può infondere e che suscita nel cristiano la capacità di andare al di là dell’aspetto esterno della realtà e scrutare le profondità del pensiero di Dio e del suo disegno di salvezza. […] l’intelletto permette di “intus legere”, cioè di “leggere dentro”: questo dono ci fa capire le cose come le capisce Dio, con l’intelligenza di Dio. Perché uno può capire una situazione con l’intelligenza umana, con prudenza, e va bene. Ma capire una situazione in profondità, come la capisce Dio, è l’effetto di questo dono. E Gesù ha voluto inviarci lo Spirito Santo perché noi abbiamo questo dono, perché tutti noi possiamo capire le cose come Dio le capisce, con l’intelligenza di Dio. E’ un bel regalo che il Signore ha fatto a tutti noi. E’ il dono con cui lo Spirito Santo ci introduce nell’intimità con Dio e ci rende partecipi del disegno d’amore che Lui ha con noi. E’ chiaro allora che il dono dell’intelletto è strettamente connesso alla fede. Quando lo Spirito Santo abita nel nostro cuore e illumina la nostra mente, ci fa crescere giorno dopo giorno nella comprensione di quello che il Signore ha detto e ha compiuto. Lo stesso Gesù ha detto ai suoi discepoli: io vi invierò lo Spirito Santo e Lui vi farà capire tutto quello che io vi ho insegnato. Capire gli insegnamenti di Gesù, capire la sua Parola, capire il Vangelo, capire la Parola di Dio. Uno può leggere il Vangelo e capire qualcosa, ma se noi leggiamo il Vangelo con questo dono dello Spirito Santo possiamo capire la profondità delle parole di Dio’’[4].
Un chiaro esempio del dono dell’intelletto lo possiamo ritrovare nell’episodio dei due discepoli di Emmaus. Essi, dopo aver vissuto il dramma della morte in croce del loro Signore e della Sua sepoltura, stavano tornando affranti verso Emmaus. Gesù li aveva affiancati, parlando con loro, ma la disperazione aveva posto un velo sui loro occhi che non aveva permesso loro di riconoscere Gesù. “Quando però il Signore spiega loro le Scritture, perché comprendano che Lui doveva soffrire e morire per poi risorgere, le loro menti si aprono e nei loro cuori si riaccende la speranza (cfr Lc 24,13-27). E questo è quello che fa lo Spirito Santo con noi: ci apre la mente, ci apre per capire meglio, per capire meglio le cose di Dio, le cose umane, le situazioni, tutte le cose’’[5].
Possiamo quindi chiedere in preghiera anche il dono dell’intelletto: “Vieni Signore a riaprire i miei occhi, a ravvivare quella piccola fiammella della speranza soprattutto quando la tempesta della mia vita rischia di spegnerla…Gesù, confido in Te, qualsiasi cosa accada nella mia vita, io sono tranquillo perché Tu sei con me in ogni singolo istante…come un piccolo dorme tranquillo tra le braccia della madre e del padre, così io riposo serenamente nelle tue braccia’’.
Francesca Amico
[1] PAPA FRANCESCO, Udienza Generale, Piazza San Pietro, Mercoledì, 9 aprile 2014.
[2] ivi.
[3] ivi.
[4] ivi.
[5] ivi.
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