San Sebastiano: un cuore ardente di Dio

Vi vorrei condividere la gioia di aver estratto come santo dell’anno 2023 san Sebastiano, che la Chiesa festeggia il 20 gennaio.

Prima di questa occasione non mi era mai capitato di incontrarlo nella mia vita e mi sono incuriosita a tal punto da voler conoscere la sua storia. Vi condivido alcuni aneddoti della sua vita che mi hanno colpito.

Sebastiano nacque a Milano un secolo prima di sant’Ambrogio e si trasferì a Roma dove iniziò e realizzò una brillante carriera militare, sino a diventare tribuno della prima coorte della guardia imperiale[1]. Egli, sin da piccolo, era stato educato alla fede dai genitori e personalmente scelse di vivere la fede in totale abbandono a Dio. Egli era molto stimato per la sua intelligenza e per la sua lealtà dagli imperatori Massimiano e Diocleziano, i quali non erano consapevoli che Sebastiano fosse un fervente cristiano.

Egli approfittò della sua mansione per accompagnare i cristiani incarcerati alla morte, per occuparsi della sepoltura dei martiri e tentò di convertire i nobili e i militari. 

Si narra che un giorno erano stati incarcerati due giovani cristiani, Marco e Marcelliano, il cui padre ottenne dal magistrato Cromazio la sospensione dell’esecuzione per trenta giorni. Se decorso il termine i due giovani avessero rinnegato la propria fede presentando dei sacrifici agli dei, essi sarebbero stati salvi. 

I due giovani stavano per cedere alla paura, ma Sebastiano intervenne proprio in quel momento e li incoraggiò a perseverare nella fede. Mentre egli parlava era circondato di luce. Tra i presenti vi era anche Zoe, moglie di Nicostrato – capo della cancelleria imperiale, la quale era muta da sei anni. La donna si inginocchiò davanti a Sebastiano, lo implorò affinché la guarisse ed egli, dopo aver chiesto l’intervento divino, segnò con un segno di croce le labbra della donna che fu guarita.

Nicostrato, vedendo il prodigio, si prostrò a terra e chiese perdono al tribuno per aver imprigionato i due giovani cristiani disponendone immediatamente la scarcerazione. Scaduto il termine dei trenta giorni, il magistrato Cromazio chiese al padre dei due giovani se fossero pronti a rinnegare la propria fede, ma egli stesso dichiarò di essersi convertito e convertì anche lo stesso magistrato e il figlio Tiburzio.

A quel punto Sebastiano fu denunciato come cristiano e Diocleziano, sentendosi tradito da uno dei più fidati tribuni, lo condannò a morte. Egli stabilì che il giovane fosse legato a una colonna e bersagliato da innumerevoli frecce. Il bersaglio sembrò ben presto un istrice. Credutolo morto, i flagellatori abbandonarono il corpo del giovane in pasto agli animali selvatici, ma una giovane donna, poi divenuta sant’Irene (rischiando la sua stessa vita), lo prese con sé e lo curò.

Sebastiano, guarito, senza alcun timore si presentò nuovamente a Diocleziano rimproverandolo per il suo odio contro la fede. L’imperatore, indignato e innervosito, stabilì che Sebastiano fosse flagellato a morte. Il suo corpo fu poi gettato nella Cloaca Massima (la più grande fogna di Roma) affinché i cristiani non potessero recuperarlo.

Sebastiano però, l’indomani notte, apparve in sogno alla matrona Lucina indicandole dove avrebbe trovato il suo corpo e chiedendole di seppellirlo nelle catacombe della via Appia, dove erano stati seppelliti i santi Pietro e Paolo. Proprio per questo motivo san Sebastiano è considerato terzo patrono della città di Roma, dopo Pietro e Paolo.

San Sebastiano è stato rappresentato, nell’affresco di Benozzo Gozzoli, come colui che accoglie sotto il proprio mantello tutti gli abitanti della città proteggendoli dalle frecce scagliate da Dio, immagine che ricorda la rappresentazione della Madonna della Misericordia.

In questo giorno possiamo allora chiedere l’intercessione di questo santo infervorato dell’amore di Dio, affinché anche noi possiamo ricevere in dono il suo stesso coraggio di vivere la fede in totale abbandono a Dio, per essere frecce infuocate che incendino il mondo con il fuoco del Suo amore e per fare esperienza ed essere luminosi portatori della misericordia di Dio nella nostra quotidianità.

Francesca Amico


[1] Cfr. A. BORRELLI, E. FIOCCHINI, San Sebastiano Martire, in santiebeati.it, link: http://www.santiebeati.it/dettaglio/25800

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