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La ricerca di Dio

Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio’’[1] è una frase che spesso ho sentito nelle situazioni di difficoltà e a cui spesso non credevo, ma devo riconoscere che san Paolo aveva ragione.

Il periodo appena trascorso così frenetico (che continua a essere così) tale da comprimere i miei polmoni senza dar loro la possibilità di espandersi totalmente, da un lato mi toglie serenità dall’altro sta facendo emergere in modo dirompente il desiderio di avere dei momenti di silenzio e di ascolto di Dio, in piena fiducia in Lui.

Qualche giorno fa ho avuto la grazia di partecipare al matrimonio di due miei cari amici che incarnano in modo luminoso l’amore di Dio reciproco e per gli altri. È stata un’occasione in cui Dio mi ha donato due piccole luci attraverso due amici.

Melody, mia coetanea, con semplicità mi ha condiviso che anche lei è alla ricerca del progetto che Dio ha per lei, ma ha capito che non ha senso continuare a chiedersi ossessivamente cosa Dio vuole da noi, ma ha senso vivere pienamente il presente perché è lì che Dio ci parla.

Massimo, un amico di circa 55 anni, con saggezza, seraficamente mi ha detto: “Mosè sapeva solo di dover condurre il popolo di Israele alla Terra Promessa, non sapeva null’altro. Ti basti ciò che Dio ti ha detto, per il resto solo abbi fiducia’’ e sganciata la bomba si è allontanato sorridendo, altrettanto seraficamente.

Ma non è finita lì. Dio, probabilmente notando la mia testardaggine, mi ha inviato un’altra missionaria, Wanda, che con semplicità mi ha detto: “Dio vuole solo il tuo ritorno alla Sua casa e vuole che tu ami attraverso la tua vita, non gli interessa che via imbocchi. Devi solo capire attraverso quale strada riesci ad amare totalmente e a portare maggior frutto’’.

Tutta l’arte di Dio, però, non si è esaurita lì perché il giorno dopo sono stata invitata a partecipare a un incontro con i francescani a cui inizialmente non volevo andare sia per stanchezza sia per non aggiungere impegni alla mia vita già troppo impegnata. Ma alla fine, grazie ad alcuni amici che mi hanno accompagnato e sostenuto nella scelta, ho partecipato.

Ascoltando la catechesi mi sono accorta che Dio mi stava preparando a quell’incontro da mesi, aveva disseminato per la strada di questi ultimi mesi tante piccole luci (e chissà quante altre ho ignorato) per condurmi a sentire quelle parole. “Per cercare e trovare Dio, per radicarci e costruirci in Lui, abbiamo bisogno di salire sul monte, come facevano i profeti nell’Antico Testamento, come faceva Gesù nel Nuovo Testamento. Dobbiamo salire sul monte perché è il punto più vicino a Dio, perché lì possiamo fare silenzio dentro e fuori di noi e davvero ascoltare la Parola che Dio ci sta riservando dall’eternità’’. 

Salire sul monte è da intendere sia in senso fisico (ben venga se riusciamo a metterci in dialogo con Dio lì) ma anche in senso metaforico (possiamo avere un luogo prestabilito in cui appartarci e metterci in ascolto solo di Dio). L’importante è stabilire un momento durante la giornata, la settimana e un luogo (possibilmente lo stesso) in cui ritagliarci del tempo per stare in presenza di Dio, per affidare una grazia da ottenere a fine preghiera lasciando Dio pienamente libero di accordarcela o meno, per leggere un passo del vangelo e lasciare risuonare quelle parole nel nostro cuore, per poi ringraziare Dio del tempo trascorso con Lui e partire per la missione quotidiana.

Dio ci ha lasciato un compito “Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro celeste’’[2] ossia “amate gratuitamente e totalmente non solo i vostri amici, ma anche i vostri nemici; siate pronti a perdonare sempre; siate prossimi ai vostri fratelli e fatevi carico delle loro difficoltà; donate un sorriso e rallegratevi ogni giorno; siate in pace e donatela a quanti incontrate ecc.’’

Una dubbio però nasce nel cuore: noi, così peccatori, possiamo essere perfetti come Dio?

ASSOLUTAMENTE Sì, con la grazia di Dio!

Affidiamoci a Dio, chiedendo l’intercessione del giovane innamoratissimo dell’Eucarestia – beato Carlo Acutis, di cui ieri è ricorsa la nascita in Cielo – perché ci aiuti a salire sul monte possibilmente ogni giorno per ascoltare la Sua Parola, perché purifichi e illumini il nostro sguardo per poter scorgere i doni quotidiani che ci prepara e perché ci aiuti a essere perfetti come è perfetto il Padre nostro.

Francesca Amico


[1] Rm 8, 28-30

[2] Mt 5,43-48

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