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Solo una chiacchiera lunga e costosa?

Negli ultimi due articoli abbiamo affrontato vari pregiudizi riguardo gli psicologi, dalle nostre personali resistenze alle false idee che circolano sugli psicologi. Se è vero che tante volte si tratta solo di pregiudizi, è anche vero che ci sono dei motivi pratici che ci impediscono di rivolgerci ad uno psicologo. 

In primo luogo, bisogna confrontarsi con il problema principale: il costo. Intraprendere un percorso di terapia, al giorno d’oggi sembra essere un lusso per pochi. Ma è davvero così costoso andare dallo psicologo? Non sempre! Ci sono infatti molte opzioni per chi non può o ha difficoltà nel pagare un percorso psicoterapeutico. Anzitutto c’è la possibilità di ricorrere ai servizi pubblici come le ASL e gli ospedali. Ma il territorio mette a disposizione anche altre possibilità, ad esempio i consultori, o le stesse università mettono a disposizione dei percorsi terapeutici gratuiti o a bassissimo costo. Forse potresti essere tentato di pensare che nel pubblico sicuramente la prestazione sarà peggiore e non riceverai l’aiuto di cui hai bisogno. Allora lascia che ti dica che non solo moltissimi psicologi estremamente rinomati lavorano nel settore pubblico, ma anche nel privato c’è la possibilità di tariffe agevolate. Il codice deontologico impone agli psicologi non solo di avere un tariffario compreso entro un certo range, ma anche lo psicologo stesso ha la possibilità di venire incontro alle esigenze economiche dei propri pazienti, nei limiti in cui ciò sia effettivamente necessario. Infine, ci sono molte strutture private accreditate che offrono prestazioni terapeutiche a poco prezzo. In ogni caso, è necessaria e doverosa un’avvertenza: prima di recarsi da una persona che offre percorsi terapeutici a poco prezzo, è sempre opportuno consultare degli specialisti per essere indirizzati verso i centri migliori secondo la propria problematica.

Oltre al costo, il secondo problema pratico è: la durata. La terapia infatti, nell’immaginario comune, viene associata alla psicoanalisi, dalla durata notoriamente lunga. Ma non è sempre così. Nel concreto, la psicoanalisi del nostro immaginario è solo una delle opzioni disponibili. Un’altra strada percorribile è quella della consulenza psicologica, che per definizione può durare anche solo qualche colloquio, e si pone l’obiettivo di inquadrare la problematica descritta allo psicologo al fine di valutare una risposta in tempi relativamente brevi; può rivolgersi ad una singola persona, ad una coppia o ad una famiglia. Oltre alle consulenze, esistono anche forme di terapia breve che solitamente si esplicano in un numero limitato di sedute. Ne sono un esempio la terapia cognitivo comportamentale, la psicoterapia dinamica breve, la psicoterapia eriksoniana e altre terapie di stampo strategico. E sicuramente ci sono approcci estremamente validi che richiedono un tempo maggiore, come la psicoanalisi, l’analisi transazionale e così via. La durata della terapia tuttavia dipende dal motivo della consultazione, dall’approccio del terapeuta e da quanto stabilito con il professionista nelle prime sedute. Anche in questo caso è importante rivolgersi a professionisti per aver chiarezza su quale sia l’approccio migliore per noi.

In ultimo, proviamo ora a rispondere alla fatidica domanda: perché rivolgermi ad uno psicologo quando posso parlare con un amico? Dopotutto si tratta solo di chiacchierare e raccontare i miei problemi giusto? Posso farlo con il mio migliore amico e nemmeno lo devo pagare. 

Questa è una concezione estremamente sbagliata della psicologia. Infatti, la natura del rapporto con un amico e quella con un terapeuta è radicalmente diversa. Anzitutto lo psicologo non è coinvolto in dinamiche affettive con il paziente, il che gli permette di essere più obiettivo e ci rende possibile parlargli di tutto senza paura di modificare e/o complicare situazioni quotidiane. Per fare un esempio, immaginiamo di essere bloccati su un esame e di provare invidia per un nostro amico che intanto li supera tutti brillantemente e che la cosa ci crei disagio. Sarebbe difficile aprirsi e parlarne con lui, e anche con un terzo amico non sarebbe facile. Al contrario, con uno psicologo possiamo parlarne liberamente. In secondo luogo, nella relazione psicologo-paziente, lo psicologo è concentrato sul paziente, mentre il paziente è concentrato su di sé e questo crea uno spazio utile all’esplorazione e al cambiamento. Con uno psicologo infatti, il centro sei tu. Infine, ma non meno importante, lo psicologo possiede competenze e strumenti utili ad affrontare difficoltà strutturate, cose di cui difficilmente un amico dispone. Infatti, il percorso per diventare psicologo dura 6 anni, mentre per diventare psicoterapeuta dura 10 anni. ed entrambi sono in continua formazione proprio per imparare al meglio le pratiche che poi serviranno per affrontare situazioni di vita difficili per le altre persone. Un amico certamente cercherà di aiutarti al meglio delle sue capacità, ma senza gli strumenti adatti non per forza i suoi consigli saranno il meglio per noi.

Quelli trattati fin ora erano alcuni dei motivi pratici che possono impedirci di andare dallo psicologo. Talvolta il problema è solo la disinformazione. Effettivamente non tutti sono a conoscenza delle varie strade che possono essere percorse, ma a volte queste ragioni possono diventare anche delle scuse per evitare di affrontare un problema reale. Ciò che dovremmo chiederci è: il gioco vale la candela?

Vale la pena continuare a stare male per non sembrare matti, deboli, o per non spendere soldi o tempo e così via? Forse no, ma come ogni buon psicologo ti direbbe, alla fine la decisione è tua. 

Antonio Pio Facchino

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