Il primo giorno del resto della tua vita
Oggi è il primo giorno dell’anno nuovo, si festeggia un nuovo inizio. Veniamo da un anno che non è stato facile per nessuno, abbiamo perso molto e rinunciato a tanto. Ma è stato un anno che ci ha anche insegnato tanto, che ci ha messo di fronte a tante nuove scelte e possibilità. In alcuni ha tirato fuori il peggio, ma in altri ha tirato fuori il meglio.
Oggi festeggiamo anche due feste molto particolari: Maria Santissima Madre di Dio e la giornata mondiale della pace. La pace, forse il desiderio più grande che abbiamo nel cuore dopo questo difficile anno. Tornare alla nostra vecchia vita, alle nostre abitudini, ai nostri lavori e così via.
Ma è davvero solo questo la pace? Uno stato di quieto vivere in cui non ci sono problemi? Se è così, mamma mia che noia. Una vita senza problemi non so se vale la pena di essere vissuta. Perché senza problemi non c’è sfida, non c’è crescita, e non c’è la meraviglia e la gioia nel superarli.
No, la pace è molto di più del quieto vivere. La pace è quella serenità interiore che ti fa stare bene anche nella sofferenza. Viktor Frankl diceva che la pace viene dal conoscere il significato della propria vita, non in senso esistenziale, ma nel modo più concreto possibile. Quando scegli di dare significato alla tua vita, di vivere attivamente, solo allora, nonostante la sofferenza che puoi vivere, vivi nella pace.
“Certo, tutto facile a parole, ma la sofferenza fa male e tutti vogliamo evitarla” direte voi. E vi do ragione, ma quanta fatica mettiamo nel tentativo di evitare le sofferenze, quanto tempo ed energie spendiamo a lamentarci, anziché vivere quella sofferenza nel suo significato più profondo, personale per ognuno di noi.
Allora forse, all’inizio di questo nuovo anno, oltre ai buoni propositi di diete e palestre, possiamo prenderci un impegno: quello di vedere la vita con uno sguardo nuovo, con un cuore nuovo, un cuore capace di accogliere la vita così com’è e tirarne fuori il meglio.
E in questo ci è da maestra Maria che oggi festeggiamo come madre di Dio. Qual era il suo segreto? Perché oggi è detta regina della pace?
Una frase del vangelo ce lo spiega molto chiaramente: “Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore”.
Non è un invito a rimuginare sul passato, e nemmeno un invito a dimenticarlo, come sicuramente molti vorrebbero. È un invito a farci pace, ad accettare l’anno che è stato, ma soprattutto a prenderne il meglio, a smettere di vivere una vita a lamentarci delle difficoltà e ad affrontare una vita nonostante i nonostante. Maria custodiva queste cose nel suo cuore e più lo faceva, più si rendeva conto di essere una figlia amata, di quanto Dio e le persone intorno a lei le dessero amore, di quanto fosse graziata (oggi diremmo fortunata). E proprio questo le ha permesso di affrontare difficoltà indicibili, come l’emigrazione, la paura, la povertà, e tutte le difficoltà che possiamo tranquillamente ritrovare nella nostra vita. Maria non ha vissuto nonostante quelle difficoltà, ha vissuto in pienezza e in pace in quelle difficoltà.
Non dobbiamo aspettare la fine di questo periodo per essere felici, per essere in pace. Possiamo cominciare oggi.
Se vogliamo avere pace, cominciamo anche noi a custodire il passato nel cuore e a vivere con un cuore accogliente in quest’anno nuovo. John Denver una volta scrisse: “Oggi è il primo giorno del resto della mia vita”. Allora decidi, oggi, come vuoi cominciare questo nuovo anno? Come vuoi vivere questa nuova vita? Nel timore della difficoltà e lamentandoti della sofferenza, o tirando fuori il fegato di accogliere la tua vita e farne un capolavoro?
Il mio augurio per tutti noi è che, come Maria, possiamo cominciare a custodire il nostro passato nel cuore, meditandolo, imparando da esso, e che in quello possiamo apprezzare quanto in tutti questi eventi, senza rendercene conto, siamo stati amati. Perché da quello si parte, dal sapere che siamo amati. E chi lo sa, magari aprendo il cuore alla meraviglia dell’amore, nonostante le difficoltà che ci saranno, nonostante i nonostante, potrebbe anche scapparci più di un sorriso dovuto all’amore da cui siamo circondati.
Ti auguro che questo nuovo anno sia un capolavoro di vita, ma perché sia così, la scelta è tua.
Buon Anno Nuovo e buon cammino
Antonio Pio Facchino
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